Il Napoli vince anche l'ultima
Cronaca
4 Giugno 2023 Fonte:
Gazzetta dello Sport
Al Maradona contro la Samp gli azzurri a segno con Osimhen al 64' su rigore e Simeone all'85' con un gol dalla distanza
È una festa che non conosce fine e non ha confini. In aeroporto e in stazione sbarcano turisti da ogni dove, tutti armati rigorosamente di maglia azzurra. E da lì è un grande corteo per tutto il giorno in tutta la città, tra i vicoli del centro, nelle piazze principali, all'esterno dello stadio Maradona. Napoli non si è stancata di celebrare i suoi eroi, i ragazzi del terzo scudetto. E la partita con la Sampdoria sembra solo un pretesto per un nuovo saluto, prima dell'ultimo grande abbraccio tra squadra e tifosi. Finisce 2-0 (gol di Osimhen e Simeone), ma il risultato oggi interessa poco. Sono tutti qui per vedere capitan Di Lorenzo alzare la coppa dello scudetto, ma anche per stringersi intorno a Luciano Spalletti, l'artefice del miracolo azzurro, all'ultima panchina napoletana. Luciano prima del via viene premiato come miglior allenatore della stagione, poi arrivano i riconoscimenti per Kim (miglior difensore), Osimhen (miglior attaccante) e Kvaratskhelia (Mvp assoluto 2022-23).
LE LACRIME DI QUAGLIA, ORGOGLIO DI NAPOLI — La partita conferma l'atmosfera da ultimo giorno di scuola, con Napoli che rende omaggio anche all'ex Fabio Quagliarella, figlio di questa terra, in lacrime durante il riscaldamento per questa sua ultima partita della carriera. In campo si va al piccolo trotto: Zielinski e Kvara provano da fuori ma non trovano la porta, l'ex Zanoli (ora alla Samp) viene fermato da Meret in uscita e Osimhen non riesce a pungere. I tifosi sugli spalti sembrano aspettare un lampo per potersi scatenare e ingannano l'attesa di un gol con il canto d'orgoglio: "I campioni dell'Italia siamo noi…".
CI PENSA OSIMHEN — Il copione non cambia nella ripresa, col Napoli a palleggiare lentamente e la Samp a provare il blitz in ripartenza. E al 13' quasi riesce il colpo al neoentrato Malagrida, su cui è bravo a murare Meret. È la palla gol più nitida della prima ora di gioco, serve a scuotere un po' il Napoli. E 5' dopo, ecco la scintilla. Osimhen viene steso in area da Murru, Zielinski gli concede la battuta e il nigeriano di piatto manda a fil di palo per il vantaggio azzurro: 26° centro in campionato per Victor, sempre più capocannoniere della Serie A, 31° in stagione. Il Napoli vola sulle ali dell'entusiasmo: Mario Rui pesca Osimhen (22') sponda di testa per Anguissa, su cui mura Turk. Il pubblico si scalda, il Napoli comincia a spingere sul serio e ancora Turk respinge una conclusione velenosa di Gaetano.
GRAZIE FABIO — Il giovane talento azzurro è sfortunatissimo ed esce in lacrime a 8' dalla fine, facendosi male da solo. Il Napoli ha finito i cambi e deve chiudere in 10. E 10 è anche il numero che mostra Simeone dopo l'eurogol del raddoppio, con un missile da fuori aerea. È stato il primo argentino a vincere lo scudetto a Napoli dopo Maradona, lui che Napoli l'ha voluta e sognata a lungo, diventa il detonatore dell'ultima esplosione di felicità azzurra. Il tripudio, invece, è tutto per Quagliarella, sostituito a una manciata di minuti dalla fine: il Maradona si alza in piedi e applaude per tre minuti. Altre lacrime, ma sono "lacrime napulitane": non potevano mancare nella grande festa della città.
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