Spalletti: "Difenderò sempre il Napoli"
Interviste
4 Luglio 2023 Fonte:
Corriere dello Sport
"Non c'è bellezza pur grande che sia che possa restituire quel che mi hanno dato loro, mi hanno fatto sentire in modo impensabile"
Luciano Spalletti è tornato a parlare del Napoli e delle fantastiche sensazioni vissute nella sua esperienza con gli azzurri. L'allenatore toscano ha svelato le emozioni provate con la squadra campana ammettendo a Calciomercato.com: "A Napoli mi hanno abituato bene dal punto di vista dell'entusiasmo e della gioia, qui è differente. Riapro il cassetto dei ricordi, ritrovo tutti i compagni di gioventù e la città, cambiata. Ci sono addirittura i semafori…"
Napoli, Spalletti parla del suo futuro Luciano Spalletti ha inoltre parlato del suo futuro e in particolare del concetto di "anno sabbatico" ammettendo: "Ve lo siete inventato voi e ve lo portate avanti voi, ho detto che avevo bisogno di tirare il fiato e delle cose da sistemare. Mi ci vuole un po' di tempo, poi vedrò quello che mi passa davanti e valuterò le cose di cui ho bisogno. Avevo bisogno di stare fermo e imparare dagli altri allenatori. Ma non mi assomiglia il concetto di anno sabbatico, non è che si possa dire se l'anno prossimo rientrerò. Le esigenze cambiano, si viene attratto da altre cose. Ci vuole sempre la passione del gioco, del pallone. Non è detto che per forza si vada a cercare cose eccezionali. Mi serve emozionarmi, cerco il sentimento, al di là del livello. A Napoli mi hanno dato una gioia immensa, nonostante sia stata grande la cosa che abbiamo fatto, non c'è grandezza che possa meritare la gioia che mi hanno dato. Impossibile ricambiare la gioia che mi hanno dato, difenderò sempre il Napoli."
La frecciata di Spalletti sul "calcio facile" Spalletti ha inoltre parlato a Sky ammettendo: "È una serata particolare perchè sono stato premiato dai miei amici nel comune dove sono nato, nel campanile dove sono andato da bambino nella messa e nella piazzetta dove si andava dopo la scuola con tutti i compagni. È un po' riaprire il cassetto delle emozioni e dei segreti. L'abbiamo già speso quello che c'è da dire sulla felicità, io sono felice sono stato accolto da felicità ed entusiasmo che mi hanno contagiato ma poi per me la felicità è qualcosa di fugace che dura una sera o una notte ma il giorno dopo cerchi di ripartire. Dipende da tante cose ad esempio anche se tu lo ami questo sport che ha condizionato la mia vita, la mia famiglia, l'amore per il calcio, ad un certo momento vieni a confrontarti tra il livello d'amore che hai e il livello di richiesta che c'è e a volte anche se hai fatto benissimo pensi possa mancare qualcosa da resituire a questa gioia qui. I napoletani mi hanno dato una gioia che non sta nè in cielo nè in terra, sensazioni bellissime che nessun traguardo o scudetto potrebbero far meritare. Di conseguenza io per loro avrò sempre qualcosa di particolare, vedrò sempre quello che succede lì e li sosterrò sempre. La vedo dura che accorcerò l'anno sabbatico, devo ancora aprire le scatole portate via da Napoli e rimettere ordina a quello che mi ero portato dietro, ho delle questioni personali da mettere apposto e che vengono ad addizionarsi al fatto che sono stanco. Ho la famiglia a distanza, ho una figlia piccola anche se gli altri due son grandi e voglio stare insieme a lei. Fra 10 giorni le squadre ripartono e io non saprei con quale entusiasmo sarei partito se fossi stato ancora un allenatore di Serie A o allenatore del Napoli perchè meritano cose che in questo momento non posso dargli anche se sono uno molto applicato e determinato e che non gli scivola tutto addosso e sono esecutivo al massimo però poi anche disciplinato. Per il momento si rimane fuori, poi verso dicembre gennaio o febbraio si rifarà una postura adatta per tornare un allenatore dentro lo spogliatoio dove c'è bisogno di avere sintesi e cose moderne da dire e preparare video bellissimi. Poi va bene anche che il calcio è facile anche se il calcio è facile lo sanno dire tutti, c'è bisogno di dire qualcosa di diverso, perchè vogliamo scegliere se poi va bene che il calcio è facile e basta o qualcosa di più moderno e più innovativo nelle professioni. Per cui io come tanti sportivi come tanti amici che sono qui stasera vogliono sentire qualcosa di moderno 'il calcio è facile' lo abbiamo imparato e lo sanno dire tutti. Poi è vero che è facile perchè bisogna portarsi dietro le cose di Gianluca Vialli, di Roberto Baggio, di Mancini, di Del Piero, di Totti, Mancini e Del Piero. Poi però c'è l'esecutività degli altri calciatori e il lavoro di altri calciatori che sono stati al livello di questi e li hanno anche limitati anche se non avevano tutta questa roba per donazione di dio ma che se la dovevano arrangiare giorno per giorno con sudore sacrificio e applicazione e anche loro hanno fatto un grande lavoro. Per cui c'è da spiegare come hanno fatto questi a limitarli e se c'è ancora roba in più da poterci mettere da cui i giovani possano apprendere. Ma il calcio è facile e semplice e ha bisogno anche di modernità e cose più qualitative. Se mi vedo all'estero o in Italia non lo so, bisogno vedere come arrivo dopo aver consumato quello di cui penso di aver bisogno, poi bisogno vedere come ci arrivo magari rimango deluso perchè a volte è successo che stavo a casa e che pensavo di starci più comodo e di starci meglio e pensavo 'meglio quello che avevo prima', per cui diventa difficile.
Spalletti l'amore per Napoli e il pensiero su Maradona "Poi per quanto mi riguarda è l'amore per questo sport come dicevo ho condizionato fortemente la mia vita per guardare video e prepararmi il discorso per il giorno dopo. Perchè sono sintesi importantissime, il video da far vedere alla squadra il giorno dopo i contenuti che ci metti e l'obiettivo che vuoi andare ad acchiappare è importantissimo si vanno a trovare le soluzioni per la squadra che possono determinare una posizione in classica e una vittoria in più. Un calciatore lo giudico dal carattere, secondo me è fondamentale poi bisogna abbia qualità, La partita è come una scatola vuota da riempire di cose dove chi ce ne mette di più è il calciatore più bravo, poi c'è chi mette tanta della sua qualità ma bisogna ci sia qualcuno che metta le cose mancanti e allora diventa facile per dire devi fare contrasti, recuperi. Kvaratskhelia ci mette molti uomini saltati e va bene non la deve perdere come qualità ma se ci mette anche due recuperi e due contrasti diventano vantaggi importanti, si va a cercare un calcio moderno, un calcio senza tempo che non abbia ruolo che ci vogliono più cose, un po' di tutto. Di Lorenzo è quel qualcosa in più che completa, che diventa evidente, Di Lorenzo è il calcio moderno. L'ultima frase del mio diario l'ho dedicata a questa città e a questo pubblico, l'ho detto prima non c'è bellezza pur grande che sia che possa restituire quel che mi hanno dato loro, mi hanno fatto sentire in modo impensabile. Non immagino Maradona dopo quello che mi hanno fatto a me, sarà millevolte di più ma mi immagino che roba abbia subito per amore e per affetto dopo quello che hanno fatto a me. L'ultimo pensiero va a loro li porterò sempre con me, difenderò sempre Napoli e il Napoli, lo merita è una città sorprendente da un punto di vista di creatività incredibile. Ti puoi trovare in situazioni incredibili, dico sempre che ho fatto 2 anni di università di vita a Napoli ho conosciuto delle situazioni dove il pensiero è ancora accalorato per l'entusiasmo ricevuto. Sono stati l'asse trainante dei discorsi e degli stimoli per andare a vincere le partite. Occhio che vogliamo sentir dire cose importanti, cose da cui i bambini possano imparare qualcosa."
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