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Grava: "In bici al Santuario di Pompei"

Interviste     16 Giugno 2007     Fonte: Pianeta Napoli

"Un voto fatto insieme ad alcuni compagni, come Iezzo e Calaiò"


Grava: "In bici al Santuario di Pompei" Gianluca Grava, casertano, è al settimo cielo per la promozione del Napoli. Lui che è stato uno degli artefici principali della doppia cavalcata trionfale ci ha parlato del grande campionato disputato e dei progetti per il futuro, senza tralasciare alcuni curiosi retroscena. Tifosissimo del Napoli ("la prima volta al San Paolo non la dimenticherò mai"), ha mostrato un grande attaccamento alla città e ai tifosi, esprimendo il desiderio di chiudere la carriera qui e augurando a lui e alla squadra altri grandi traguardi.

Luca, volevo prima farti i complimenti, ma poi soprattutto ringraziarti per questa fantastica promozione. Penso tu abbia capito cosa abbia voluto dire questo successo per tutta Napoli. Cosa si prova ad essere un ingranaggio importante della macchina della felicità?

"Sì, siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto. I primi giorni non riuscivamo neanche a renderci conto di quello che è successo, ma poi ci siamo abituati ed è davvero una gran gioia, per noi oltre che per i tifosi. E' stata una liberazione per tutti, anche perchè vedere il Napoli in C1 era un dolore per il calcio intero. Poi la promozione in B e subito quella in A. Una soddisfazione gigantesca, soprattutto per chi le ha vissute entrambe. Io poi sono tifoso del Napoli fin da bambino..."

Sono giorni di grandi festeggiamenti, per la città ma anche per voi. Mi sveli un retroscena curioso della vostra festa promozione? Chi è il più scatenato?

"E' successo un po'di tutto. Feste matte, poi c'è chi si è rasato i capelli, come Cannavaro. Io personalmente mi sono fatto tatuare la data della gara col Genoa, perchè resterà impressa nella mia mente. Inoltre, insieme ad alcuni compagni, come Iezzo e Calaiò, abbiamo deciso che faremo in bicicletta il tragitto dal San Paolo al Santuario di Pompei, perchè avevamo fatto un voto, tant'è vero che a Genova avevamo tutti queste medagliette benedette della Madonna di Pompei, essendoci stati spesso per farci benedire. Evidentemente ci è servito!"

Parliamo della stagione appena conclusa. Se dovessi identificare l'apice alto e quello basso di questo campionato, quali episodi sceglieresti?

"Più che un momento sceglierei un periodo magico, quello finale in cui abbiamo inanellato quella grande serie positiva in trasferta. Vittorie come quella di Bologna e Brascia sono arrivate in momenti in cui nessuno sperava nella promozione diretta, al massimo si dava credito ai playoff. Il momento più brutto sicuramente dopo la sconfitta di Crotone, lì il campionato sembrava compromesso, fortunatamente subito dopo siamo riusciti a ribaltare i pronostici".

Quali sono gli avversari che ti hanno maggiormente impressionato quest'anno? C'è qualcuno in B che ritieni potrebbe essere degno della gloriosa casacca azzurra?

"Guarda, ce ne sono stati veramente molti. La Serie B di quest'anno è stato un torneo talmente competitivo che ci sono decine di giocatori che potrebbero fare la A senza alcun problema. Se proprio dovessi sceglierne uno, direi Floro Flores, che ci ha fatto ammattire e l'ho trovato migliorato in maniera incredibile da quando l'avevo affrontato l'ultima volta. Peccato che ha firmato per l'Udinese..."

Due mesi e sarà di nuovo campionato. Grava sembra essere uno dei punti fermi dai quali ripartire. Qual è stata secondo te la ragione per la quale sei arrivato al grande calcio, con pieno merito oltretutto, a 30 anni suonati?

"E' vero, io sono stato molti anni a Terni, in B, poi sono andato a Catanzaro e lì c'era una situazione un po' particolare, ma non rimpiango nulla perchè se fosse andata in maniera diversa magari ora non sarei qui. Certo che forse se fossi arrivato prima al Napoli avrei potuto fare un'altra carriera, ma non è mai troppo tardi. Io ho sempre fatto il mio lavoro bene e con professionalità, e questo mi basta per essere più che soddisfatto".

Mettiamo il caso che Marino comprasse un altro giocatore nel tuo ruolo, e ti proponesse quindi di restare come rincalzo, accetteresti la proposta o potendo scegliere decideresti di giocare titolare in un'altra squadra?

"Non scherziamo, io sono troppo legato al Napoli, se dipendesse da me non lascerei mai questa maglia. Però è la società che decide, io posso solo desiderare fortemente di restare. Accetterò qualsiasi soluzione mi verrà proposta pur di giocare la Serie A con i miei compagni. Spero anzi che la squadra venga rinforzata in ogni reparto per poter ambire ai traguardi che la città merita".

Per concludere, il 10 agosto sei in ritiro e vedi una stella cadente. Esprimi un desiderio per la prossima stagione...

"Ho già coronato il sogno di portare il mio Napoli in Paradiso, adesso vorrei coronarne un altro: riuscire a dare il mio contributo anche nel massimo campionato, e chissà, magari riuscire anche a raggiungere l'Europa con questa maglia".
(antonio papa)

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