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Napoli fuori dalla coppa
Cronaca
12 Gennaio 2006 Fonte:
Metropolis
In uno stadio Olimpico deserto azzurri battuti dalla Roma
Che il discorso qualificazione ai quarti di Tim Cup non fosse in discussione, era da tempo un dato certo. Che si andasse incontro anche a una figura barbina, era stato messo ampiamente nel conto. Purtroppo però il Napoli-2 sceso in campo nel deserto dell'Olimpico per il ritorno degli ottavi della coppa tricolore contro la Roma, non è stato neppure capace di sfruttare l'occasione per mettersi in mostra e proporre valide alternative a Reja, che poi era quello che chiedeva il tecnico goriziano alle sue seconde linee. Nel clima surreale dell'impianto capitolino, con le tribune vuote a causa dell'ordinanza prefettizia che ha imposto le porte chiuse dopo gli incidenti dell'8 dicembre a Napoli, nessun azzurro si è infatti dimostrato all'altezza. Purtroppo. I soli Nigro, Grieco (nella foto) e Amodio (nel finale) hanno palesato discreta personalità (il primo) e buone intenzioni (il secondo), poi il buio. Pessima l'idea di far giocare Grava a sinistra e Montesanto a destra nella difesa a tre. Impalpabili i mediani, compreso Lacrimini (non al top per una congestione...), impreciso e fatto a fettine da Alvarez. Irritanti addirittura De Palma e Pià (clamoroso, a dir poco, il gol fallito all'8'), fallimentare il 3-4-3 proposto dall'allenatore partenopeo. Morale della favola: 2-0 per la Roma, Napoli fuori dalla coppa maggiore e Reja che torna a casa con qualche certezza in meno anche in chiave campionato.
Ma ecco la partita. Nessuna novità alla lettura delle formazioni. In campo, da una parte e dall'altra, come ampiamente annunciato, moltissimi rincalzi: Napoli con l'inedito 3-4-3, per la verità assai ‘sperimentale', di fronte una Roma disposta da Spalletti col 4-2-3-1. Piacevole, almeno in avvio, la gara, dai connotati molto simili a una sorta di galoppo infrasettimanale. La prima emozione era di marca giallorossa: punizione dai 25 metri di Bovo all'8' sventata da Gianello in angolo. Sul corner testa di Okaka centrale con l'estremo difensore ospite a controllare senza grandissimi affanni. L'occasionissima capitava però due minuti dopo sui piedi di Pià. Il brasiliano, lanciato splendidamente da Gatti, anticipava Curci in uscita ma poi, solo davanti alla porta avversaria, sia pur in posizione defilata, cincischiava e consentiva il recupero alla disperata di Mexes. Al 16' proteste giallorosse per un ‘mani' abbastanza ingenuo ed evidente di Montervino in area, mentre alla mezzora un tiro da fuori di Tommasi dopo una bella ripartenza, veniva deviato dalla difesa azzurra in angolo. Tatticamente, anche se a tratti, funzionava abbastanza bene il pressing del Napoli a metà campo, grazie al ripiego in zona centrale degli esterni del tridente. Ma ovviamente era un fuoco di paglia destinato a durare un amen. La Roma intanto si affidava soprattutto alle giocate dei singoli, la cui qualità media era chiaramente supriore a quella degli avversari. I giallorossi confidavano spesso nelle palle alte visto che la difesa di Reja ancorché abbastanza mobile e reattiva, palesava un evidente gap in quanto a centimetri e consistenza atletica. Gap che risultava decisivo al 38', quando un devastante contropiede a destra di Alvarez (incontenibile per Lacrimini e Grava) trovava sul cross un Gianello poco preciso nella presa, tanto da innescare il tentativo di diagonale di Cufre che finiva per diventare un assist perfetto, dopo un paio di rimpalli, per Aquilani. Quest'ultimo, solissimo in mezzo all'area, metteva dentro un con destro dal basso verso l'alto che moriva sotto la traversa. Al 43' il portiere azzurro si riscattava, salvando di piede, d'istinto, su tiro ravvicinato ancora di Aquilani, ma non poteva nulla due minuti dopo, quando Mancini sfruttava un errore (clamoroso!) di Montesanto per involarsi verso la porta avversaria, bersi Nigro senza difficoltà e infilare il 2-0.
Nella ripresa prima emozione al 4', con Mancini che provava il gran gol con destro a giro che finiva di poco fuori. Il match però, se mai ci fossero stati dubbi prima del fischio d'inizio, era ormai scaduto anche a meno di un'amichevole. Accademia in mezzo al campo, quindi, e spazio anche a qualche giocata leziosa. Come la punizione di Grieco al 13' che costringeva Curci al tuffo e alla deviazione in angolo. La girandola delle sostituzioni non cambiava granché. Un brivido arrivava al 27', quando Grieco sparava alto da due passi su cross da destra del neo entrato Amodio, che nel recupero salvava l'onore timbrando l'unica rete azzurra di questo doppio, fallimentare confronto. Finiva 2-1, per la Roma c'è la Juve nei quarti, per il Napoli la Massese, domenica, in trasferta. E' questa l'amara realtà. (quesse)
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