Higuain si è ripreso il Napoli
Cronaca
24 Dicembre 2014 Fonte:
Corriere dello Sport
Trascinatore doveva essere e trascinatore è stato: Rafa lo aveva chiesto ed il Pipita lo ha accontentato nella finale di Doha
Dos huevos alla Higuain: grandi quanto fa vedere lui stesso al mondo intero dopo il secondo gol alla Juve, il secondo pareggio e la seconda coppa in sette mesi di Napoli. Il principe del deserto? Macché, un argentino vero. Tutto sangue e arena, come insegnano dalla culla. Sia chiaro: si scrive huevos, si traduce uova, s'intende attributi.
IL LEADER. E allora, trascinatore doveva essere e trascinatore è stato: Rafa lo aveva chiesto alla vigilia del Milan e lui, Gonzalo, s'è riservato più o meno una settimana per rispondere con la Juve. Troppo? Beh, considerando la finale, i due gol, il rigore perfetto e gli argomenti prescelti, si direbbe che può andar bene così. Molto bene: una furia, il Pipita di Doha. Eroe di Supercoppa o più semplicemente il campione che graffia quando deve e come deve. Lui, se ancora non fosse chiaro, fa seriamente la differenza: perché è vero che la coppa è stata figlia della grande notte di una squadra intera, ma senza la fame e soprattutto il gelo nelle vene di Higuain, probabilmente a quest'ora il popolo starebbe celebrando il cantico dei rimpianti. GLI ATTRIBUTI. Festa grande, insomma. E poi il messaggio di fine anno mimato con le mani dopo tre panchine in quattro partite (Empoli, Slovan, Parma), lo scossone di Rafa, qualche critica e l'esplosione di Zapata (4 gol di fila): io ho attributi grandi così. Per carità, nel gesto del Pipita non v'è polemica alcuna nei confronti del panterone Duvan, ottimo compagno di spessore umano e professionale, però è ovvio che dopo tante discussioni a lui, vice campione del mondo nonché campione vero e basta, sia venuta la voglia di chiarire certe peculiarità: io ho attributi grandi così. Come piace al popolo argentino del calcio: non chiedono altro, in quegli stadi. Che sia il suo River o magari il Boca di Tevez.
SUPERDUELO. A proposito: avendo segnato due gol a testa, ieri per i media di Buenos Aires la finale Napoli-Juve è diventata il Superduelo di Gonzalo e Carlitos. Un cugino del Superclasico mai consumato – e vissuto al massimo in un River-Corinthians di Libertadores 2006 – ma che prima o poi andrà in scena tra la Bombonera e il Monumental. Accadrà, è un finale già scritto. Per il momento, bisogna ammetterlo, non sono male anche i testa a testa con le maglie azzurra e bianconera: gol, esultanze e contrasti duri, ieri riproposti dal web. Il prossimo atto andrà in scena l'11 gennaio in campionato, al San Paolo. Uno stadio che, c'è da scommetterci, quella sera tornerà a essere la bolgia che tutti conoscono. E che al Napoli manca da morire.
PAPA' NOEL. In attesa, vacanze. Relax in Argentina, che ieri Gonzalo ha puntato direttamente da Doha insieme con l'orgoglioso fratello Nicolas: «Sei il migliore», il messaggio con foto postato qua e là. Famiglia unita, la loro: nella bella casa della capitale, zona Ovest, il Pipita ritroverà anche gli altri fratelli Lautaro e Federico (attaccante del Columbus Crew, Mls), e poi mamma Nancy e papà Jorge. Il Pipa originale, ex difensore del Boca e soprattutto leggenda del River, da cui ha ereditato fede e soprannome. Clima molto natalizio: sia a casa, sia sulla pagina Facebook ufficiale. Post: «Si avvicina Natale. Cosa avete chiesto a Papà Noel?». Cioè a Babbo Natale. Che per l'occasione, come da foto allegata, è interpretato proprio da Gonzalo. Beh, ai tifosi del Napoli ha già portato il regalo. Auguroni.
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