Cannavaro: "A Napoli cancellato un gruppo vincente"
Interviste
2 Ottobre 2014 Fonte:
Sportmediaset
"Bisognava fare solo qualche innesto. Per vincere non bastano le chiacchiere di Benitez o i proclami della società"
Gioca a Sassuolo ma quando parla del Napoli lo fa ancora in prima persona plurale. Troppo forte il legame tra Paolo Cannavaro e la sua squadra, la sua città, i suoi colori: un amore viscerale che lascia tuttavia spazio anche a qualche spunto critico, doveroso e legittimo per chi ha indossato con orgoglio la fascia di capitano e ha scritto pagine di storia importanti del club. "Sognavo di chiudere la carriera a Napoli - ha dichiarato in una lunga intervista a Il Mattino - ma non è stato possibile".
"È stato come andare di nuovo via di casa, come quando da piccolo andai al Parma. Il Napoli è la mia squadra, quella maglia è la mia pelle, non riesco ad affrontarlo come se fosse un avversario. Sto male al pensiero che tra cinque mesi dovrò tornare al San Paolo, spero che ci sia Fabio (il fratello, ndr) a darmi una mano. Non ce l'ho con Benitez o con De Laurentiis, le storie finiscono e alla fine accetti tutto, solo che ti domandi il perché. Benitez doveva darmi qualche altra possibilità per dimostrare il mio valore. In ogni caso non sono deluso da De Laurentiis, lui mi ha dato tanto e lo ringrazio ancora".
Dall'amarcord venato di malinconia al presente fatto di timori e speranze. "C'è troppo malcontento, la squadra lo percepisce, mica vive sulla luna. A forza di dire che questo Napoli è malato, si è ammalato sul serio. Non bisogna fasciarsi adesso la testa, le sentenze non si fanno dopo poche giornate. Se si tira 30 volte vuol dire che si sta bene. Scudetto? Certo che ci credo, possiamo vincerlo, ho anche minacciato Callejon. Forse però ci sono troppi volti nuovi: si può anche cedere Cannavaro, ma perché cambiare tutto il gruppo? A Napoli è stato cancellato un gruppo che aveva raggiunto risultati fantastici, bastava fare solo qualche innesto. La ferita con i Bilbao è ancora aperta e c'è la delusione di non poter fare la Champions. Come se ne esce? Vincendo. Non bastano le chiacchiere di Benitez o i proclami della società. I giocatori devono vincere, cosi si riporta l'entusiasmo al San Paolo"
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