Cannavaro: "Avrei voluto chiudere carriera a Napoli"
Interviste
19 Maggio 2014 Fonte:
NapoliPuntoNews
"Non me lo hanno detto chiaramente ma l'intenzione era quella di dire non ti mandiamo via ma vai…"
Ospite della trasmissione “In casa Napoli”, in onda su Piuenne, è Paolo Cannavaro, il calciatore del Napoli che ha giocato, da gennaio, al Sassuolo.
- Quasi tutti i giorni sento i ragazzi, c'è spesso scambi di messaggi, di telefonate. Io ho sempre detto che il calciatore passa, poi rimane l'uomo, per cui questo affetto per me è importante.
- Oggi realizzo un po' di più la mia partenza. A Sassuolo ho trovato una realtà molto bella, piccola ma molto organizzata. Se fossi andato altrove, forse, non avrei fatto così bene e avrei sofferto di più la mia partenza.
- Quando arriva un allenatore nuovo, un giocatore che si trova già da setto otto anni in una società, si accorge che non c'è fiducia nei tuoi confronti. Diventare il terzo difensore non era facile per me. Ho subito percepito la volontà di Benitez e della stessa società.
- Io non volevo partire un gradino sopra agli altri, ma nemmeno uno dietro.
- Credo che sarebbe dovuta essere più la società ad affrontare l'argomento con me. Una società fa dei programmi giustamente, però la via di mezzo non va bene, un giocatore a quel punto, se non è più nei piani, o va via o gioca.
- All'inizio ho fatto qualche presenza poi si è spenta, d'improvviso, la luce. Non me lo hanno detto chiaramente ma l'intenzione era quella di dire non ti mandiamo via ma vai…
- Mazzarri mi disse che dopo due anni avrei potuto partire… ma io gli dissi che di Napoli non ci si stanca mai.
- Prima di venire a Napoli ho sempre giocato a quattro, poi non cambia tanto. Quando è tornato Di Francesco mi ha detto: “Giocatori come te possono giocare a tre a quattro a cinque e a sei”.
- Io penso di aver fatto solo del bene al Napoli. Se abbiamo ottenuto questi risultati credo sia anche un pochino merito mio. Sono sempre stato un ragazzo educato, corretto con tutti.
- L'unico che ho sentito è stato Bigon che mi ha chiamato per farmi i complimenti per la salvezza del Sassuolo.
- Sassuolo credo sia stata la scelta giusta, un posto dove sono quel qualcosa in più. Le decisioni le prendo sempre da solo. Anche in questa occasione ho scelto da solo nonostante i consigli contro.
- Mi sono bastati tre mesi per capire Reina che ragazzo è. Per me il calcio viene dopo.
- In questo momento Duvan deve giocare un po' di più per essere davvero completo.
- Zaza secondo me è da Napoli, forte fisicamente e tecnico. Una bella sorpresa credo che rimarrà al Sassuolo. Mi fece un gran gol ma la colpa fu data a me come sempre.
- La difesa a tre o a quattro per un centrale cambia poco. Io non ho trovato grandissimi difficoltà.
- Vedere i miei compagni che festeggiavano mi evocava ricordi che sono miei. La Coppa Italia, basta che stia a Napoli. So perfettamente cosa si prova.
- Ho preferito chiudere il profilo twitter perchè c'erano persone che si davano appuntamento per litigare. Ho preferito evitare questo.
- C'erano troppe vie di mezzo. Si arriva ad un punto in cui si deve decidere. L'essere chiari e parlarsi da uomini è sempre la cosa più bella che esiste.
- Il giorno più bello rimane sempre la promozione in serie A. Da qui il popolo napoletano dei tifosi rinasceva. Quell'anno il livello della B era altissimo.
- Napoli mi manca perchè io giocavo soprattutto da tifoso, sono fortunato perchè ho vissuto quei momenti.
- Trovo più apprezzamenti ora che sono andato via, che quando ero qui. Qualche soddisfazione me la sono presa però, oggi molti si sono resi conto di qualcosa.
- Anche Insigne ha avuto qualche critica di troppo, quest'anno.
- Le bandiere nel calcio saranno sempre meno. La mia vittoria più grande è stata aver convinto i più piccoli a tifare Napoli dopo il fallimento.
- Con Mazzarri il rapporto più forte al di là del campo.
- La mia amarezza più grande è stata non aver chiuso la carriera al Napoli. Ma non ho proprio nulla da dire a nessuno. Se l'avessi le direi in faccia.
- Il Sassuolo ha giocatori dall'Interregionale alla C ancora in rosa. Si legano molto agli uomini. E' una società che non ti fa mancare nulla, c'è un centro di ricerca dove ogni due mesi si fanno dei test. Il Presidente è un amante di sport a 360°, ma vuole crescere. Ha appena cominciato, serve del tempo ma il progetto è serio. Il Sassuolo è un posto che fa crescere molto i giovani.
- Grazie ai tifosi, mi hanno dato tanto anche tanti stimoli. Fino a poco fa non pensavo ad allenare, per ora è un'idea che non mi affascina molto.
- Per ora spero di partecipare alla crescita del Sassuolo come ho fatto con il Parma e il Napoli, sperando che già dall'anno prossimo si veda qualcos'altro. In alcune squadre qualcuno di esperienza ci vuole, perchè solo con i giovani non si può andare avanti. A Berardi ho fatto una tiratina di orecchie, quando si è tolto un po' di pressione, quando gli ho detto di divertirsi si è ripreso.
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