SoloNapoli - Conosciamo il Martina

Cronaca

21 Ottobre 2005 Fonte: Pianeta Napoli

La classifica dei pugliesi è lo specchio di una tattica che non lascia troppi punti di riferimento agli avversari

Conosciamo il Martina

Andate a disegnare su una lavagna come gioca il Martina di Sauro Trillini. Il consiglio a Reja e ai suoi colleghi è di non farlo: la domenica la delusione sarebbe il primo sentimento provato al terzo tocco di Campolattano o di Colombaretti. La classifica dei pugliesi è lo specchio di una tattica che non lascia troppi punti di riferimento agli avversari. La soluzione di compromesso è un 3-4-2-1, ma è una via di uscita dettata dalla necessità: Lisuzzo spesso si ritrova in prima linea per spizzare, Colombaretti un tempo lo vedi terzino e l'altro esterno offensivo, Mitri è un folletto imprendibile. Questo Martina gioca un calcio che è un buon prodotto, e in casa non perde da un anno: risale al 7 novembre 2004 l'ultimo ko interno, non imputabile a Trillini che al "Tursi" non conosce sconfitta. Quest'anno vi ha colto due pareggi (Juve Stabia e Grosseto) e due vittorie per 3-1 (Foggia e Frosinone, partite quasi perfette). Fuori va benino, ma in fondo se si è in zona play-off non può essere un caso. Certamente Mancini ('70) non è Narciso, ma il portiere paga dazio alla voglia di giocarsela dei suoi compagni più che a limiti propri. Non sarà un gran portiere, ma ha davanti a sé una difesa di buon livello. Pedotti ('77) vanta un buon fisico, gran temperamento ed un'ottima esperienza alle spalle in serie C, Lisuzzo ('81) viene dalla scuola-Palermo, guida il reparto con autorevolezza e non si fa mancare lo sfizio del gol, infine Cardinale ('81) soffre la velocità degli avversari ma sentirà particolarmente la partita, lui che è nativo di Pollena Trocchia e cresciuto calcisticamente nella Salernitana. Centrocampo folto, con due esterni che si sacrificano persino troppo: Tassone a destra ('81) e Colombaretti ('80) a sinistra sono abili in fase difensiva ma pericolosissimi quando scendono palla al piede. In cabina di regia, l'esperto e ordinato Gentilini ('70) rompe il gioco mentre il metronomo e geometra Campolattano ('75), casertano d'origine, lo imposta senza mai risparmiarsi in fase di copertura. A supporto dell'unica punta Da Silva ('78), fisico alla Adriano, generosità e talento da vendere, ci sono il tascabile ma delizioso Mitri ('69), bandiera del Martina, ed il pugliese Cardascio ('79), che tocca tanti palloni senza che però tutte le sue giocate vadano a buon fine. Quattro uomini nuovi (Mancini, Pedotti, Cardinale, Colombaretti) e la riconferma di una squadra "rifatta" a gennaio per un girone di ritorno da sballo: i risultati danno ragione all'avvocato Chiarelli, presidente del Martina e neoconsigliere di Lega che in Valle d'Itria si fa carico da solo di onori ed oneri che il calcio comporta.