Il Napoli mata il Toro e resta primo
Cronaca
1 Dicembre 2024 Fonte:
Gazzetta dello Sport
Basta un gol dello scozzese McTominay nel primo tempo per conquistare la posta piena in casa dei granata
Fuori i secondi. Le altre inseguitrici frenano o dovranno frenare, il Napoli no! La capolista centra l'ennesimo successo esterno (il quarto in questa stagione) a Torino, si conferma in vetta alla classifica a quota 32 in assoluta solitudine), allunga sulla Lazio (ko a Parma) e può comodamente mettersi in poltrona per assistere allo scontro diretto tra Fiorentina e Inter che porterà in dote altri punti di vantaggio per gli azzurri. All'Olimpico Grande Torino decide un gol di McTominay: un'altra vittoria di misura, ma stavolta un successo che sarebbe potuto essere molto più largo per gli azzurri. Poco importa. L'importante è avere chiuso la pratica Torino, confermandosi in testa al campionato e dimostrando ancora una volta di essere una squadra solida, capace di blindare la porta di Meret per la nona volta in questa stagione.
Il Torino inizialmente prova a ingabbiare la capolista, gioca alto, rischia l'uno contro uno in difesa e prova a raddoppiare gli esterni azzurri con l'aiuto del folto centrocampo disegnato come al solito da Vanoili. Conte risponde con le solite armi fatte di densità, possesso aggressione e sopratutto tanta riaggressione e se non fosse stato per qualche – insolita distrazione della retroguardia azzurra (che resta al seconda meno battuta del campionato) avrebbe rischiato poco o nulla. I granata si piazzano con un 3-5-2 molto duttile in cui Ricci è il regista che guarda alla distanza il dirimpettaio Lobotka. Il primo squillo è di marca piemontese: pronti via ed Adams, su splendido assist di Gineitis, la incorna sfruttando anche una distrazione di Buongiorno, ma apre troppo il compasso. Il Napoli prende le misure e comincia a macinare il suo gioco, sopratutto sulle fasce con Poliutano e sopratutto Kvaratskhelia. Ma il grimaldello resta sempre McTominay.
Da un'incursione dello scozzese nascono due azioni pericolose degli azzurri in ciclostile con Kvara che prima sbaglia clamorosamente nel bel mezzo dell'area granata (18') ed un minuto più tardi centra addirittura Lukaku dalla stessa posizione. La capolista prende in mano il pallino del gioco, e con una pazienza serafica comincia a tessere le sue trame costringendo alle corde e prendendo per le corna il Toro. Una splendida azione sull'asse Kvara-Lukaku è la cartolina spedita dal Piemonte: il georgiano la pennella ed il belga di tacco da due passi cerca l'eurogol, trovando la manona di Milinkovic Savic. Un minuto più tardi cambio di fascia, stesso refrain ma la girata di testa di Kvara su cui il portiere granata pure si era superato sarebbe stata annullata per posizione di off side. Poco importa. Il Napoli è padrone del gioco, del campo e della partita. Gli azzurri occupano stabilment la metà campo avversaria ed arrivano meritatamente a dama con McTominay (31').
Lo scozzese fa tutto con il sinistro, prima se la accomoda e poi piazza un colpo d'incontro su assist di Kvara. Prima dell'intervallo c'è ancora spazio per qualche emozione. Anche in questo caso fa tutto il Napoli, soltanto che stavolta gli azzurri rischiano l'harakiri (37') e meno male che Coco cicchi clamorosamente il più facile dei tap-in con Meret battuto. La partita è viva, aperta, vibrante con ribaltamenti di fronte da una parte e dall'altra. Kvara costringe al giallo i suoi due mastini e Vanoli nell'intervallo lascia negli spogliatoi Pedersen per evitare il rischio espulsione (al suo posto Lazaro). La ripresa si apre con un'incursione di prepotenza di Lukaku che si sbarazza di Coco e calcia alto dai 25 metri. Il toro prova con i lanci lunghi, ma Conte deve essersi fatto sentire negli spogliatoi dai suoi difensori. Sta di fatto che la nuova strategia dei padroni di casa favorisce le ripartenze azzurre con McTominay che gioca a tutto campo e Lukaku salta anche Milinkovic Savic per poi appoggiare di tacco a Politano.
Poco più tardi Di Lorenzo di testa avrebbe la possibilità di rimpinguare il bottino peccato che manchi il bersaglio grosso. Al 20' ennesimo prodigio di Milinkovic Savic che sbatte la porta in faccia ad Olivera, strozzando in gola l'urlo del raddoppio all'uruguagio. Il Napoli domina. Kvara agisce anche per vie centrali chiede spesso il dai e vai con Lukaku ed è un pericolo costante nella retroguardia di Vanoli. Alla mezzora il solito valzer di panchine con Vanoli che prova a cambiare l'inerzia del match inserendo altre forze fresche e Conte che risponde inserendo Spinazzola e cambiando pelle al Napoli: la squadra si piazza con il 3-5-2 che in fase di non possesso porta 5 difensori davanti a Meret. Lukaku in contropiede sfiora il raddoppio (35') e trova il corner. E in pieno recupero Simeone cno il destro esalta Milinkovic Savic e Neres raddoppia ma in fuorigioco. Poco importa. Comanda sempre Napoli.
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