De Laurentiis: "Bilancio ultra-positivo"
Interviste
12 Settembre 2024 Fonte:
Mediaset
Fresco di festeggiamenti per i suoi 20 anni alla guida del Napoli, ha tracciato un bilancio della sua presidenza
In occasione dell'evento di presentazione della partnership Napoli-Sorgesana, oggi a Villa D'Angelo, torna a parlare Aurelio De Laurentiis, patron azzurro per la prima volta con la stampa dopo la chiusura di una lunga estate tra mercato e campo.
«Faccio un bilancio ultra-positivo di questi miei 20 anni di Napoli. Mi avevano detto che qui fosse tutto ingovernabile e invece abbiamo dimostrato che in questa città si può e si deve lavorare» ha esordito De Laurentiis, che ha annunciato la presenza del marchio Sorgesana sul retro della maglia azzurra dalle prossime gare «Il Napoli non è più un club di passaggio. Abbiamo speso 150 milioni nell'ultimo calciomercato. Ma non sono impazzito: anche gli altri anni abbiamo speso. 150 milioni sono alla base di un cambiamento totale».
Il mea culpa di De Laurentiis: «Dovevamo rifondare dopo aver sbagliato tutto. E rifondare significa investire. Ma è stato grazie al nostro modello di sostenibilità che va avanti dal 2004, il Napoli resta l'ultimo modello che resiste ai fondi in questo Paese. Abbiamo vinto restando fedeli ai nostri valori. Siamo l'altra faccia della medaglia» ha continuato il presidente «Napoli oggi è “The place to be”, una città glamour.
Oggi però parte una nuova fase, con nuovi investimenti per la consacrazione». Poi l'annuncio: «Da qualche anno siamo diventati un club europeo a tutti gli effetti. Una parte sportiva, un'altra dedicata al marketing. Ma servono anche le infrastrutture. Ci sono due progetti: il centro sportivo per mettere insieme prima squadra e settore giovanile. Abbiamo chiesto al Comune di effettuare noi la bonifica di Bagnoli per non gravare sui cittadini. E vogliamo acquistare e riqualificare lo Stadio Maradona».
La palla di De Laurentiis a Manfredi: «Aspettiamo l'ok del Comune per l'acquisto, anche in vista degli Europei 2032. Vogliamo regalare alla città e ai napoletani un grande stadio. Se non ci sarà l'ok, andremo altrove. Senza fare polemica, ma il 2032 è vicino e non possiamo aspettare se vogliamo partecipare. A breve ci sarà il nostro centenario e siamo pronti a stupirvi. So che sono qui da 20 anni ma per me tutto è appena cominciato» ha concluso il patron, visibilmente emozionato prima della chiusura.
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