La piccola Noemi in campo prima di Lazio-Napoli
Cronaca
11 Gennaio 2020 Fonte:
Corriere della Sera
La bambina napoletana di quattro anni si trovò con la mamma e la nonna in mezzo a una sparatoria e finì sulla linea di fuoco di un killer
È esattamente come tutti avevamo pensato che fosse: bellissima. Solo che l'avevamo sempre pensata stesa in un letto d'ospedale, i tubi e le macchine a tenerla al mondo, i medici fissi a seguire sui monitor i suoi parametri vitali e i genitori e i nonni dietro ai vetri a piangere e sperare. Ma adesso finalmente c'è un'altra immagine che ognuno può portarsi nel cuore: lei sul prato dell'Olimpico, un prato che così grande non lo aveva visto mai. E con le tribune e le curve che la avvolgono e sembrano simboleggiare l'amore di tutta l'Italia che la circonda da quel 3 maggio scorso, quando questa bambina napoletana di quattro anni si trovò con la mamma e la nonna in mezzo a una sparatoria e finì sulla linea di fuoco di un killer goffo e maldestro che per fortuna adesso sta in galera. Fu colpita al torace, il proiettile sfiorò il cuore e l'aorta, e lei è sopravvissuta grazie a Dio e ai medici dell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli che fecero anche loro un miracolo.
E adesso, a otto mesi di distanza da quei giorni drammatici, eccola Noemi Staiano (nella foto di Salvatore Gallo) che senza saperlo si prende la scena di uno dei principali momenti mediatici del calcio: l'ingresso in campo delle squadre. Succede all'Olimpico, perché l'ha invitata la Lazio, al Napoli un'idea così non è mai venuta. Però è stata scelta la partita con gli azzurri, e poi ad accompagnarla è un napoletano come lei, Ciro Immobile, capocannoniere che ha costruito la carriera lontano dalla sua città. Ai bordi del prato l'attendono i fotografi e lei sembra un po' spaesata, ma soltanto un poco, mentre riceve in dono le magliette di Immobile e di Insigne, che si avvicina, le dà un bacio e per un attimo scioglie in un sorriso la maschera da immusonito cronico che si porta dietro in questa stagione per niente felice. Noemi non è solo bellissima. È pure piccolissima. Più piccola di tutti gli altri bambini che, come da consuetudine, affiancano i giocatori all'ingresso dagli spogliatoi., Indossa già una maglia del Napoli — come gli altri piccoli tenuti per mano dai giocatori della Lazio — e da sotto si vede spuntare il busto rigido che è costretta a portare ogni giorno da quando fu dimessa dall'ospedale, e che arriva a sostenerla fino al collo.
La mamma, che le è accanto e pare più emozionata della figlia, le ha sistemato tra i capelli una coroncina, un piccolo diadema che contribuisce a fare di Noemi la vera regina di questa serata. E conta poco che poi il Napoli perderà e suo padre Fabio un po' ci rimarrà male. Lei è troppo piccola per essere veramente tifosa. In realtà quando la bambina era ancora in ospedale, dove volle andare a trovarla anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il suo papà disse che un giorno le sarebbe piaciuto conoscere l'attore Alessandro Siani. Probabilmente allora Noemi non sapeva chi fosse Ciro Immobile e forse nemmeno Lorenzo Insigne. Ma nei giorni scorsi a casa gliel'hanno spiegato e lei era diventata impaziente per questa gita a Roma così particolare, fosse solo per quel prato immenso e l'erba soffice e perfetta. Poi tutto le è piaciuto ancora di più. «È stato bellissimo, posso tornarci un'altra volta?», ha detto ai genitori quando sono andati a sistemarsi in tribuna e lei ha assistito all'intera partita senza mai sfilarsi la maglietta del Napoli, anzi indossando anche i guanti come quelli che portano i giocatori quando fa molto freddo, che pure le hanno regalato. «Per noi è stata un'esperienza bellissima — dice papà Fabio mentre con moglie e figlia si avvia a ripartire per Napoli — ci hanno fatto un regalo meraviglioso e ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione che l'amore intorno a nostra figlia continua a essere tantissimo».
|