Il Napoli è diventato cinico e cattivo
Cronaca
22 Gennaio 2017 Fonte:
Mediaset
Nelle ultime 7 gare di campionato sei vittorie e un pareggio per la squadra di Sarri che viaggia a ritmo scudetto
Dal 28 novembre il giorno del pareggio deludente con il Sassuolo il Napoli viaggia a ritmi da scudetto. Con sei vittorie e un pareggio rocambolesco a Firenze la squadra di Sarri ha fatto 19 punti su 21 a disposizione. Recuperando un punto alla Juventus, che al Franchi è caduta. E ora che come dice Sarri ha trovato anche un po' di cazzimma, un po' di cattiveria e furbizia nessun traguardo è precluso. Con l'obiettivo minimo di tornare l'anno prossimo in Champions League. L'infortunio di Milik ha costretto il tecnico a inventarsi Mertens punta centrale, quel falso nueve alla Totti, che ha dato imprevedibiltà alla fase offensiva. E i risultati sono arrivati tre gol all'Inter, cinque a Cagliari e Torino. In Napoli ha sempre segnato almeno due reti, facendo tanti gol nel primo tempo, segno di un approccio corretto alle partite. Il problema è che spesso la squadra ha permesso agli avversari di restare in vita. Quello che è successo anche a San Siro dove Mertens si è divorato il 3-0 che avrebbe risparmiato a Tonelli una serata in apnea.
Si è arrabbiato molto Sarri, sottolineando che i suoi ragazzi hanno dimostrato di sapere soffrire, ma che quando l'avversario è sull'orlo del ko le partite vanno chiuse. Un limite ha detto il tecnico che va superato. E' quel 5% che manca ancora alla squadra per il definitivo salto di qualità. "Se vogliamo diventare una grande squadra dovremo fare questo passo, altrimenti rimarremo una buona squadra" ha sottolineato l'allenatore.
I segnali sono confortanti e tanto dipenderà dalla capacità di Allan di ritornare ad alto livello e di Diawara di crescere in fretta. Tocca infatti al centrocampo supportare una squadra molto offensiva per non lasciare la linea difensiva scoperta. Il salto di qualità chiesto da Sarri ai suoi ragazzi è lo stesso che ha quasi preteso Spalletti alla Roma. E la chiave a Trigoria è stata una difesa a tre più protetta dal centrocampo. E la squadra ha cominciato a vincere le partite 1-0, quello che ancora manca all'ombra del Vesuvio.
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