Generale boccia la "mimetica" del Napoli
Interviste
30 Luglio 2013 Fonte:
Sport Mediaset
"Non è una mancanza di rispetto, ma non la vedo di buon occhio. Esiste la distinzione dei ruoli"
È la terza divisa stagionale, ma quanto a polemiche è la prima e vince per distacco. La famosa "mimetica" scelta da De Laurentiis per simboleggiare il "soli contro tutti" non ha fatto breccia nel mondo militare. Intervistato dall'Ansa, il Generale Mauro Del Vecchio, ex Capo delle Forze Nato in Afghanistan, boccia senza mezzi termini l'idea: "Non è una mancanza di rispetto, ma non la vedo di buon occhio. Esiste la distinzione dei ruoli".
Il camouflage è diventato moda da tempo. Prima le auto "mimetiche", ora - col Napoli a fare da antesignano - pure le maglie. Continua a far parlare di sé la terza divisa scelta dal patron De Laurentiis per la prossima stagione. Mise militare a simboleggiare lo spirito guerriero degli azzurri. La "trovata" ha subito diviso e creato le classiche fazioni. Da un lato i "pro", che apprezzano l'idea e ne sottolineano il carattere goliardico e fantasioso; dall'altro i più classici, che poco gradiscono e supportano le teorie della forzatura e dell'esagerazione.
Scuole di pensiero contrapposte. E l'Esercito, che si è visto "copiare" la divisa, cosa ne pensa? Nel corso di una intervista all'Ansa è stato il Generale Mauro Del Vecchio a commentare la scelta di Aurelio De Laurentiis. La maglia mimetica non supera l'esame. Bocciata. " Sinceramente e' un'iniziativa che non vedo di buon occhio. Io faccio riferimento alla mia formazione culturale e professionale e sinceramente questa idea mal si concilia con quelli che sono i principi del mondo militare. Non perché ci sia qualcosa di male - continua il Generale - ma a mio parere una divisa mimetica deve connotare una persona e un determinato servizio''.
Rispetto per chi ha evidentemente idee diverse - il Napoli in primis - ma secondo il Generale dietro ad una divisa c'è anche altro. "Penso che indosso ad un militare con tanti anni di servizio rappresenti sempre qualcosa che io chiamo identità, modo di pensare, attaccamento al servizio che si sta svolgendo". In certi casi, insomma, la mimetica arriva a rappresentare qualcosa di "spirituale". Per l'ex Capo delle Forze Nato in Afghanistan, perlatro tifoso giallorosso che si dice deluso dalle ultime stagioni di Totti e compagni, è una questione di "distinzione di ruolo".
Calcio e mimetica, secondo una visione militare, non possono andare d'accordo anche quando sono gli stessi soldati a cimentarsi in improvvisate partitelle interne. "Quando ero in missione all'estero - confida il Generale Del Vecchio - anche a me è capitato di assistere a partite di calcio giocate dai nostri ragazzi. Mai, però, i nostri militari sono scesi in campo indossando divise mimetiche. Si sono infatti limitati a semplici magliette da calcio, come è giusto che sia. È una giusta regola e io sono molto legato alle regole''.
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