La prima domenica di Reja senza il Napoli
Interviste
16 Marzo 2009 Fonte:
Il Mattino
L'ex allenatore degli azzurri ha trascorso la domenica in riva al mare, a Grado, non ha visto la partita, ma ne parla volentieri
«Complimenti innanzitutto a Donadoni ed alla squadra. È vero che il Napoli ha pareggiato con l'ultima in classifica, ma ha preso un punto fondamentale per uscire dalla crisi. Il pareggio permetterà all'ambiente di rasserenarsi almeno un po' e ai ragazzi che hanno vissuto due mesi d'inferno di preparare nel clima giusto la sfida con il Milan». Eddy Reja si complimenta con il Napoli. L'ex-allenatore degli azzurri ha trascorso la domenica in riva al mare, a Grado, in compagnia della sua signora. «È vero che De Laurentiis si è seduto nel primo tempo accanto a Marino sulla panca e poi nella ripresa addirittura in panchina? È un grande, ama il Napoli come un figlio. Sono contento anche per lui per questo pareggio che vale molto, molto di più del punto conquistato in classifica». Reja non ha visto la partita Reggina-Napoli, ma ne parla volentieri. «Se mi fossi seduto dinanzi ad un televisore avrei sofferto troppo. Sarebbe stato peggio che stare sulla panchina del Napoli. Perché? Magari qualcuno potrà pensare che sto esagerando, ma io ho amato e amo Napoli e il Napoli. Ecco perché, dopo quattro anni, ho preferito staccare la spina: avrei sofferto troppo seguendo le fasi della partita a Reggio Calabria. Sarebbe stato troppo stressante. Ho chiesto il risultato a fine partita». Ieri, è stata la prima domenica di Reja da ex-allenatore del Napoli. De Laurentiis, con stile, ha adoperato verbi soft per parlare della decisione di sostituire Reja, definito «un amico, uno di famiglia, uno che avrà sempre la porta aperta in casa-Napoli». Eddy, nella domenica in cui il suo ex-presidente è andato in panchina a Reggio Calabria, ha deciso di viverla accanto al mare. Lontano dal suo amore-Napoli, accanto alla sua Livia, l'amore di una vita. Così, per non soffrire dinanzi alla televisione, Eddy ha detto alla sua signora, che spesso è stata sugli spalti del San Paolo a soffrire e a gioire con il marito, di trascorrere una domenica diversa. «Livia, è una bella giornata, andiamo a fare una bella passeggiata a Grado. Pranziamo lì, poi, in serata ritorneremo a casa». La moglie, donna intelligente quanto sensibile, ha capito. Spesso, ha assecondato i desideri del marito, spesso lo ha anche indirizzato nelle sue scelte di vita. Ieri, bisognava solo stargli vicino nella prima giornata che lo vedeva fuori del calcio. «Ho pranzato a base di pesce. Una bella mangiata. Poi, ho fatto una lunghissima passeggiata», ha raccontato l'allenatore che entro un mese dovrebbe decidere il suo futuro. Chi lo conosce bene, ritiene che non uscirà dal calcio. Un ruolo nel Napoli? Difficile, non impossibile. Più probabile un'altra panchina, magari quale ct della Slovenia. Anche per rimanere vicino casa. De Laurentiis, Donadoni e Lavezzi hanno avuto dopo la partita bellissime parole nei confronti di Reja. Il Pocho ha osservato: «I colpevoli di questa situazione siamo noi calciatori, Reja non meritava di andare via»? Significativa la replica dell'allenatore: «De Laurentiis, al quale ho telefonato l'altro giorno per salutarlo nuovamente, alla luce dei risultati, non poteva fare diversamente. Quando le cose non vanno bene non si può esonerare una squadra, è sempre l'allenatore a pagare. E io ho pagato. Auguro a Donadoni, un ottimo allenatore, di portare il Napoli sempre più in alto. E, domenica, di battere il Milan». (vittorio raio)
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