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Coppa amara
Cronaca
8 Dicembre 2005 Fonte:
Metropolis
Davanti ai 60.000 del San Paolo, il Napoli incassa un netto passivo dalla Roma
Tre a zero e amen. Il sogno Coppa Italia per il Napoli si ferma agli ottavi perché il ritorno all'Olimpico sarà poco più di una formalità. La Roma passa al San Paolo 3-0, lo fa col piglio della grande squadra e con l'umiltà dei giovani che si devono mettere in mostra, senza snobbare né l'appuntamento, né gli avversari che giocano in serie C. Eppure, per il derby del Sud che mobilita 60.000 spettatori il Napoli indossa il vestito buono, quello che non dovrebbe farlo sfigurare al cospetto di una squadra di serie A. Ma dopo la coreografia iniziale, Napoli inizia a perdere la sua partita, non solo in campo, ma anche fuori. Il match, invece, è senza storia anche se a deciderlo è un episodio, al 33', quando una rete di Pià viene annullata per fuorigioco (giustamente) e sulla ripresa del gioco la Roma trova il gol con Aquilani. Da quel momento in poi non c'è storia. Il Napoli, però, ci crede, Reja e Spalletti hanno moduli speculari, ma uomini diversi e la differenza di due categorie si fa subito sentire. Che non sarà una giornata facile gli azzurri lo capiscono dopo appena 6', quando Taddei appoggia per Aquilani che scalda le mani a Iezzo. Gli inserimenti dei centrocampisti della Roma sono un pericolo costante per la retroguardia azzurra e il pressing della squadra di Spalletti è quasi asfissiante e blocca le fonti di gioco partenopee. Romito è confuso, ma quando sbaglia il controllo (14'), Nonda spara su un difensore, ma leit motiv della gara è sempre lo stesso: Taddei si fa spazio sulla trequarti e una volta giunto sul fondo appoggia per Aquilani: lo fa più volta, ma quando ci riesce al 16', Iezzo alza in angolo. I tiri dal limite dei giallorossi sono sempre pungenti, il Napoli si affida solo a qualche spunto sugli esterni per spezzare il ritmo agli avversari, ma è un fuoco di paglia, come la conclusione di Pià che sbaglia clamorosamente il diagonale dopo aver frastornato Rosi (21'). Alvarez è una spina nel fianco e soccombe Briotti, che fa brutta figura anche per il ritardo con cui Maldonado va a raddoppiare sull'avversario. Eppure il Napoli qualcosa deve farlo, per i settantamila che lo incitano incessantemente. Montervino, da capitano si sente responsabilizzato e porta palla servendo Pià che segna, ma è in fuorigioco. Ripresa del gioco: punizione di Mexes indirizzata ad Alvarez, palla a Taddei che s'infila in un lungo corridoio lasciatogli sulla destra e cross basso sul quale impatta Aquilani e segna l'1-0 (nella foto). Il San Paolo è gelato, ma visti i pericoli corsi Spalletti corre ai ripari invertendo le posizioni di Bovo e Rosi e bloccando definitivamente gli azzurri. Nel frattempo, sulla testa dei tifosi della Roma, assiepati nella gabbia, esplodono fortissimi petardi, ma Dondarini lascia continuare. Gara in discesa per la Roma, che dopo l'ennesima conclusione di Aquilani dalla distanza segna il 2-0 al 41', partendo sempre dalla sua destra, ancora con Alvarez che imbecca Taddei il quale verticalizza per Nonda, che trova un buco nella retroguardia azzurra, e batte Iezzo da pochi passi.
Reja prova a cambiare qualcosa nell'intervallo, Montesanto viene inserito in mediana, Montervino spostato a sinistra in difesa per contenere lo scatenato Alvarez, Briotti resta negli spogliatoi. Spalletti, invece, dice ai suoi di gestire la gara e la Roma lo fa con calma, senza negarsi qualche ripartenza. Gli azzurri provano a riaprire la gara con Capparella, ma la sfera è alta e poi con Romito di testa su azione d'angolo, ma anche in questo caso la conclusione ha poca fortuna. Il tutto, mentre per i primi 10' il San Paolo è coperto dalla nebbia dei fumogeni. Poi tocca a Pià sprecare, quando anziché servire il liberissimo Sosa mette nelle mani di Curci da posizione defilata (16'), e lo stesso portiere giallorosso è protagonista quando al termine di un'azione di prima del Napoli, Capparella conclude e lui si distende in angolo. La stessa cosa la fa Iezzo dopo pochi minuti, alzando una velenosa conclusione dalla distanza di Aquilani. Inizia a piovere sul San Paolo, ma Capparella vuole il gol di prestigio, ma dopo una conclusione ravvicinata in corsa che Curci gli respinge capisce che la porta giallorossa è stregata. La Roma però non si accontenta e dopo la girandola di sostituzioni manda in gol Okaka, che ancora una volta trova un buco centrale nella difesa e batte Iezzo per il 3-0 finale. E meno male che il portiere azzurro ad un minuto dal termine di supera su una botta da distanza ravvicinata di Kharja. Quella che doveva essere una festa termina in disfatta, non per il risultato, ma per i gravissimi incidenti che hanno fatto da contorno al ritorno di una grande al San Paolo. (luigi capasso)
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