Debutto con vittoria in Champions
Cronaca
20 Settembre 2023 Fonte:
Mediaset
Gli azzurri battono il Braga 2-1, con gol di Di Lorenzo e autogol di Niakaté, ma sprecano tanto, si fanno raggiungere e soffrono in difesa
Il Napoli batte 2-1 il Braga nella prima sfida del Gruppo C di Champions League e affianca il Real Madrid in vetta alla classifica. Gli uomini di Garcia dominano sul piano del gioco e delle occasioni fin dai primi minuti, colpiscono due pali e una traversa prima di trovare il gol nel primo minuto di recupero del primo tempo, grazie a un bel sinistro di Di Lorenzo su assist di Osimhen. Nella ripresa i ritmi calano molto e all'84' i padroni di casa trovano il pari con un'incornata di Bruma facendo presagire la beffa, ma all'88' su un cross di Zielinski arriva il clamoroso autogol di Niakaté che rimette a posto le cose.
Nonostante le montagne russe nel finale, dunque, il Napoli rialza la testa dopo qualche settimana turbolenta, porta a casa i primi tre punti europei e comincia bene il suo girone, con una fondamentale vittoria in trasferta. Fortunata per come è arrivata, ma abbondantemente meritata per quanto visto almeno nella prima ora di gioco. Osimhen e Di Lorenzo le solite conferme, Kvaratskhelia ancora il punto interrogativo di una squadra che ha certamente bisogno della miglior versione del georgiano per ritrovarsi appieno.
Il Braga approccia la sfida con buona personalità e dopo soli 3' va vicino all'1-0: bell'azione di Djalo sulla destra, palla per Horta che si gira e colpisce in porta, trovando il riflesso di un attento Meret sul primo palo. Passa un minuto e dall'altra parte Fonte regala a Osimhen il pallone del vantaggio, ma il nigeriano lo sciupa calciando clamorosamente addosso a Matheus. Il portiere brasiliano è poi superlativo due volte di fila sui colpi di testa dello stesso Osimhen e di Di Lorenzo, in entrambi i casi aiutato dal palo alla sua destra. Al 22' terza super chance per il capocannoniere dell'ultima Serie A, ancora una volta di testa: sovrastato Niakaté, ma palla a lato di poco. La maledizione continua poi al 26' quando raccoglie palla al limite dell'area e lascia partire un destro poderoso, che però si stampa in pieno sulla traversa. Il Napoli fa la partita, crea molto ma ha anche qualche sbandata in difesa, per altro rimaneggiata con l'ingresso di Ostigard per l'infortunato Rrahmani dopo soli 13'. La pressione partenopea viene quasi premiata al 34', quando Gözübüyük indica il dischetto per un fallo di Niakaté sul solito Osimhen. Richiamato al monitor dal Var, tuttavia, l'arbitro olandese cambia idea dopo aver constatato che è l'attaccante di Garcia a calciare il piede del difensore avversario. Il primo tempo sembra destinato a chiudersi con un improbabile 0-0, ma al primo minuto di recupero ci pensa capitan Di Lorenzo: sponda di Osimhen e sinistro schiacciato dell'esterno azzurro, che bacia l'interno della traversa e si insacca.
Nella ripresa la musica non cambia, i ragazzi di Garcia hanno subito una buona chance con un colpo di testa di Anguissa, mentre il Braga nonostante qualche buona trama a centrocampo non riesce mai a presentarsi con pericolosità dalle parti di Meret. Col passare dei minuti tuttavia il ritmo si abbassa, i padroni di casa riescono a costruire con un po' più di tranquillità e cominciano a creare qualche affanno alla difesa partenopea. Garcia decide di inserire Raspadori ed Elmas per tentare l'accelerata decisiva a chiudere i conti, al 73' è Zielinski ad andare vicinissimo al raddoppio (su invito del solito Di Lorenzo), ma a 5' dalla fine arriva la beffa: cross perfetto del neo entrato Zalazar, incornata vincente del fin lì evanescente Bruma, tenuto in gioco colpevolmente da Ostigard e perso nella chiusura da Juan Jesus. La frittata sembra fatta, ma la squadra di Garcia ha un moto d'orgoglio, si getta in avanti alla ricerca del gol e lo trova grazie all'intervento maldestro di Niakaté sul cross di Zielinski. Nei minuti di recupero c'è ancora da trattenere il fiato, specialmente al 94' quando un siluro del neo entrato Pizzi si stampa in pieno sul palo alla destra di Meret. È l'ultimo sussulto di un match più in bilico di quanto avrebbe potuto e dovuto essere.
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