Juventus penalizzata di 15 punti
Cronaca
20 Gennaio 2023 Fonte:
Gazzetta dello Sport
La Corte federale d'Appello è andata ben oltre i nove punti chiesti dal procuratore federale per il campionato in corso
Stangata clamorosa sulla Juventus: la Corte federale d'Appello è andata ben oltre i nove punti chiesti dal procuratore federale per il campionato in corso e ha sanzionato il club per il caso plusvalenze con 15 punti di penalizzazione. Pene pesanti anche per i dirigenti per cui è stata chiesta anche l'estensione a Uefa e Fifa: 2 anni e mezzo a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini e 8 mesi a Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio. Assolti gli altri otto club e i rispettivi amministratori e dirigenti. La Juve presenterà ora ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.
SANZIONE AFFLITTIVA — Vista la gravità dei fatti contestati e l'impatto avuto dal punto di vista sportivo sui campionati, la richiesta di Chinè era stata di una sanzione davvero afflittiva che tenesse la Juve fuori dall'Europa. La motivazione è: le plusvalenze fittizie nei bilanci al 30.6.19, 30.7.20 e la trimestrale 2021 hanno permesso alla Juve di ridurre le perdite e di non ricapitalizzare, e di fare il mercato, con effetti vantaggiosi sul piano delle competizioni sportive a cui ha partecipato in quelle stagioni. Quindi la penalizzazione, per essere afflittiva, deve collocare la Juventus in una posizione, in questo momento della stagione, che non permetta la partecipazione alle competizioni europee.
DIRIGENTI — Mano pesante del procuratore c'era stata anche per i dirigenti bianconeri: se nei confronti delle altre società ha avanzato richieste di sanzione uguali a quelle del processo già celebrato nella primavera scorsa (di cui adesso ha chiesto la riapertura), nei confronti dei manager juventini le sue richieste sono aumentate di quattro mesi ciascuno proprio per la maggiore gravità delle condotte contestate rispetto ad allora: quindi, inibizione di 20 mesi e 10 giorni per Paratici, 16 mesi per Agnelli, 12 mesi per Nedved, Garimberti e Arrivabene, 10 mesi e 20 giorni per Cherubini.
LE DIFESE — Dopo la Procura c'è stata la parola alle difese: la Juve è stata la prima a prendere la parola. Poco prima delle 15 è finito il primo giro di interventi dei legali delle 9 società coinvolte, a partire dal club bianconero, che riguardava l'ammissibilità del ricorso. “Nessuno degli elementi valorizzati dalla procura Federale dimostra l'esistenza di una artificiosa sopra-valutazione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori alle predette operazioni, con ciò rendendosi piena infondatezza dell'odierno ricorso”, ha sostenuto la difesa Juventus. Circa la “sussistenza di documenti interni e budget riportanti l'indicazione di plusvalenze come obiettivo strategico, non costituiscono affatto - scrivono i legali- un elemento che possa fondare la natura fraudolenta e artificiosa delle operazioni concluse e dei valori ad esse assegnati”.
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