Napoli è il Napoli, i numeri e le parole di questo amore
Cronaca
19 Dicembre 2018 Fonte:
Redazione
34 milioni di italiani sono interessati al calcio, oltre 3 milioni dei quali sono tifosi del Napoli
C'è una foto, sul Napoli e sui suoi tifosi, che vale più di mille parole. Maggio 1987, anno del primo scudetto partenopeo, Little Italy. Non c'è un pezzo di quel quartiere che non sia colorato d'azzurro. New York è invasa, bandiere ad ogni incrocio, ad ogni angolo, su ogni balcone. Persino i camion sfrecciano sulle strade con le gigantografie di Diego Armando Maradona sul fianco. Un legame unico, una passione unica.
Molti di loro, Napoli, l'avranno vista al massimo in foto, ma ci hanno pensato i nonni, gli zii, i genitori a raccontargli qualcosa, a forgiare un immaginario mitico, fatto anche di reti, di parate, di traiettorie mancine. Magari iniziando a raccontare la leggenda del Campo di Marte, dove tutto è iniziato. Oppure dei fantastici tempi di Agnano, dove tra buche nella recinzione, tunnel scavati vicino al campo e collinette fuori dall'impianto, si riusciva a vedere la partita senza pagare la mezza lira del biglietto. Per poi passare all'Ilva di Bagnoli, all'Arenaccia, al Generale Albricci e infine al San Paolo. I mille templi del calcio cittadino, dove tifo e amore si univano in un binomio indissolubile. Perché Napoli e il Napoli sono una cosa sola, un unico corpo e, soprattutto, una delle squadre e delle tifoserie più seguite in Italia.
L'ultimo sondaggio di Statistica sull'European Football Benchmark ha messo in luce che 34 milioni di italiani sono interessati al calcio, oltre 3 milioni dei quali sono tifosi del Napoli. L'Italia, come evidenzia questo studio di 888sport, si trova al nono posto delle nazioni più appassionate a questo sport, con il 67% di tifosi. E a farla da padrone è ancora la squadra azzurra, subito dietro la Juventus (49%) e a pari punti con la Roma (37%) per quanto riguarda la simpatia suscitata nei tifosi di altre squadre. Quella partenopea è anche la tifoseria che, complice gli ultimi risultati sportivi degli ultimi anni, ha fatto registrare il miglior incremento dei propri numeri, passando da 1.809.000 milioni di supporters nel 2011 a 2.910.000 nel 2016, con un clamoroso +61% (fonte: ricerca Sport Fans).
Sapere realmente quanti sono i tifosi napoletani, però, è impossibile. Napoli conta un milione di abitanti, la Campania cinque milioni, l'emigrazione di braccia e cervelli ha reso praticamente impossibile un censimento reale dei napoletani sparsi nel mondo. Parola di Pietro Valentino, autore del libro “101 motivi per tifare il Napoli”, che sottolinea il “legame viscerale con la squadra” con quella “maglia azzurra che rappresenta l'ultimo cordone ombelicale con le proprie radici, con una città che si ricorda a stento o che addirittura si conosce solo attraverso il racconto di genitori e nonni”. Succede così, un giorno all'improvviso, quando il cuore mi batteva e non chiedermi perché, come cantano i ragazzi della Curva B.
Il santo protettore di amore, ovviamente, è venuto dall'Argentina. È scolpito nei cuori così come sui muri di Napoli, sulla pelle marchiata dai tatuaggi dei suoi tifosi, nelle stanze, negli uffici, nelle camerette di mezzo mondo. Maradona, el pibe de oro, il fenomeno che all'ombra del Vesuvio ha fatto la storia. Nei sette anni, dal 1984 al 1991, trascorsi dal calciatore di Lanus in Campania sono stati 515 i bambini registrati all'anagrafe con il nome di Diego, 12 in maniera completa con Diego Armando. Addirittura un certo Antonio Mollica decise di rendere eterno il suo amore, chiamando suo figlio Diego Armando Maradona. Tutto di fila.
Sarà stato quel piede, capace di magie. Sarà stato quel corpo, piccolo ma compatto, a farlo entrare nel cuore dei tifosi. Il calcio, dunque, piace perché aperto a tutti. Maradona era alto solo un metro e 65. Ma a Napoli è un gigante.
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