Che fine ha fatto De Laurentiis?
 Cronaca
 5 Ottobre 2016 Fonte:
Persemprenapoli
Non è normale che il proprietario di un'azienda sia per così tanto tempo lontano da quelli che sono i suoi interessi
Nessuno ne parla, ma forse è il caso di cominciare ad interrogarsi cosa c'è dietro questa prolungatissima assenza di De Laurentiis da Napoli e soprattutto dal Napoli. Non è normale che il proprietario di un'azienda che rappresenta la quasi totalità delle sue entrate sia per così tanto tempo lontano da quelli che sono i suoi interessi.
Parliamoci francamente: alla barzelletta del produttore cinematografico non crede più nessuno. Da tempo, diciamo dal secondo anno della gestione De Laurentiis del Calcio Napoli, il fatturato di quest'ultimo ha di gran lunga superato quello del ramo cinematografico. E stiamo parlando di dieci anni fa, quando il cinepanettone ancora tirava, quando c'erano ancora Boldi e De Sica, Neri Parenti alla regia, e di tanto in tanto c'era anche qualche attore degno di questo nome, sia pure in fase declinante della carriera. Oggi il cinepanettone è quello che è. Non dal punto di vista artistico (non entriamo nel merito), ma proprio da quello economico. La famiglia De Laurentiis (presidente, moglie e tre figli, non a caso tutti nel Consiglio di Amministrazione con tanto di paghetta) vive, alla grande sia ben chiaro, di calcio, e non di cinema. Oggi il cinema è un hobby per Aurelio.
A maggior ragione, alla luce di questa considerazione, l'idea che da quasi due mesi il presidente non si faccia vedere vicino alla squadra è strano. Non tanto perché non viene neanche alle partite (e se non viene non è certo perché si vede male, altra barzelletta alla quale nessuno crede, e del resto non è credibile neanche la storia che ha paura della contestazione: non se ne è mai fregato dei tifosi, cosa volete che gli interessino fischi e striscioni), quanto proprio perché non ha fatto sentire per tanto tempo la sua presenza al fianco della squadra.
Il dato oggettivo è che il Napoli in questo momento è abbandonato a se stesso. Il Napoli, per volere presidenziale, non ha una struttura societaria. C'è il padrone, un direttore sportivo che non è autorizzato neanche a parlare, ed un allenatore. In pratica come ai tempi di Mazzarri e Benitez, c'è l'allenatore abbandonato a se stesso, senza che ci sia nessuno che possa in qualche modo controllarlo e consigliarlo. Alla Juve, giusto per capirci, al di là della presenza costante di Andrea Agnelli che rappresenta la proprietà, c'è Marotta, e c'è Nedved. Gente di calcio, con spiccata personalità, in grado, in caso di necessità, di far sentire la propria voce, semmai anche alzare la voce col tecnico. Nel Napoli nulla di tutto questo. Lo stesso Giuntoli è sostanzialmente depotenziato da De Laurentiis. Ci fosse stato qualcuno della società al fianco della squadra dopo la partita col Benfica, diciamo soprattutto un ex calciatore di grande carisma, probabilmente avrebbe colto qualche segnale di distrazione alla vigilia della gara con l'Atalanta. E sarebbe andato in aiuto del tecnico. Lo stesso Sarri ha chiesto la vicinanza di qualcuno che possa aiutarlo nella gestione di certi momenti, soprattutto fuori dal campo di gioco. De Laurentiis non ha mai voluto creare una struttura dirigenziale adeguata. Adesso per di più si è anche defilato.
Perché tutto questo? Possiamo solo fare illazioni. O ci sono problemi di salute (speriamo di no, ovviamente, ma non dimentichiamo che in passato sono circolate voci a tal proposito) o piuttosto sta facendo un qualcosa di più importante. Atteso che non è il cinema, in questo momento per De Laurentiis una sola cosa è più importante di seguire da vicino le vicende del Napoli: trattare le cessione della società.
Ribadiamo: si tratta solo di nostre illazioni, non siamo a conoscenza di nulla, non abbiamo alcuna notizia in materia. Ma non ci viene nulla in mente rispetto a queste due ipotesi.
(liberato ferrara)
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