Il Matador rimonta l'Udinese
Cronaca
18 Marzo 2012 Fonte:
SoloNapoli
Il Napoli finisce sotto di due gol, poi Cavani sbaglia un rigore ma si fa perdonare con una doppietta
Effetto Chelsea ancora in atto? Forse sì a giudicare dal Napoli non convintissimo delle proprie capacità. Un bel po' di forma c'è ancora, i tentativi di affondo ci sono, ma ci sono anche i soliti problemi difensivi. In poche parole il problema è più mentale che fisico. Proprio in un momento concitato, in cui si temeva che Cavani dovesse chiamare il cambio per infortunio, ecco la madre di tutte le distrazioni: Pinzi sorprende tutti su traversone di Di Natale e mette in rete al 28'. E fu così che un'Udinese tutt'altro che irresistibile passa in vantaggio, sapendo sfruttare l'occasione e dimostrando di esser più concentrata.
Il Napoli riparte convinto... e Di Natale lo frega al 7'. Un cross di Pasquale colpisce il palo e Di Natale, da buona posizione, mette in rete... proprio mentre De Laurentiis torna nella tribuna che aveva lasciato misteriosamente a fine primo tempo. Cambio: esce Gargano, entra Hamsik, e il Napoli si salva da un possibile 3-0 (mancato aggancio su cross del solito Pasquale). Doppia ammonizione per Fabbrini (fallo inutile su Campagnaro al 15') e il Napoli è in superiorità numerica. Al 19' entra Vargas per Britos. A questo punto mettiamoci pure il rigore sbagliato da Cavani ed è proprio un'apoteosi. C'era stato un mani in area di Domizzi al 28'. Il Matador dal dischetto ritiene di tirare centrale... ma con quel bestione di Handanovic non è che sia un'ottima idea. Punizioni e rigori a Pandev, please. A questo punto Cavani mi sente, si appropria di una punizione che doveva tirare Pandev e segna di destro a giro. E' il 35'. Mentre quelli di casa, immemori di storie mica tanto passate, lamentano un arbitraggio filopartenopeo... Cavani è deciso a farsi perdonare (o a ricacciare le critiche in gola a me e ad altri) e fa il 2-2 con un tirocross di sinistro. E' il 39'.
Mai criticare Cavani. O magari sì, quel tanto che basti a scuoterlo al fine di riacciuffare per i capelli una partita che pareva persa... e che, manco tanto paradossalmente, si poteva tranquillamente vincere.
(maria rosaria damiano)
|