La solidarietà dei tifosi a Reja
Cronaca
12 Marzo 2009 Fonte:
Il Mattino
Tutti con Eddy. O meglio, tutti a ringraziare Reja per quanto ha fatto nelle cinque stagioni a Napoli
Strana la vita, strana gente i tifosi. Questo deve aver pensato Edoardo Reja, goriziano di 64 anni dal cuore napoletano, quando ha ascoltato e letto alcuni dei centinaia di messaggi che gli sono arrivati attraverso le radio e sui siti internet più frequentati dai sostenitori azzurri. Domenica scorsa il tecnico della doppia promozione era stato subissato di fischi e di urla che lo invitavano ad andar via mentre sui blog imperversavano le richieste di esonero. Già martedì notte, quando sul sito internet del club è apparsa la notizia dell'esonero di Reja, correttamente chiamato Edoardo, gli sberleffi si sono trasformati in peana. Tutti con Eddy. O meglio, tutti a ringraziare Reja per quanto ha fatto nelle cinque stagioni a Napoli. E su Facebook ai tantissimi gruppi che erano stati creati per contestare il tecnico («via Reja» il più gettonato), se n'è aggiunto subito nella notte tra martedì e mercoledì uno favorevole all'allenatore. Con qualche «traditore» pronto a confessare la sua conversione. Nelle tre ore di trasmissione di «Radiogoal» su Kiss Kiss Napoli condotte da Francesco Marciano e Valter De Maggio sono arrivati almeno cinquecento tra e-mail e sms. Alcuni messaggi sono stati riferiti in diretta, intorno alle 15.30, a Reja: «Evidentemente qualcosa di buono ho anche fatto», ha detto molto commosso l'allenatore. Per comprendere l'atteggiamento di un tifoso tipo, ecco il messaggio di Sasà: «Io a Reja ho urlato di tutto dalla curva ma al solo pensiero di non vederlo più a bordo campo mi viene una stretta al cuore». E Ita70: «Quest'uomo meritava di andarsene a testa alta. Io lo odiavo, adesso non posso che dirgli grazie. Hai pagato colpe non tue...». Tantissime le ragazze. Sicuramente di Piera, 17 anni, la migliore testimonianza d'affetto: «Ciao nonno Reja, è da quando il Napoli è sceso in C che ti seguo. Mi sono affezionato a te e martedì sera ho pianto alla notizia del tuo esonero. Consolata da papà che mi diceva che rimarrai sempre nei nostri cuori perché hai fatto la storia del Napoli in questi ultimi anni bui». Quasi contemporaneamente Luca Sepe, divenuto un idolo sul web per l'inno a Lavezzi sulle note di «Novembre» di Giusy Ferrero, omaggiava Reja con una versione di «La solitudine» di Laura Pausini: «Eddy se n'è andato e non torna più... È stato esonerato in un attimo... Quella panchina sembra vuota senza te...». Doppio appuntamento su Radio Marte, emittente ufficiale del Napoli, con «Marte sport live» alle 12.30 e alle 19 e collegamenti in diretta da Castelvolturno con Gianluca Gifuni e Dario Sarnataro. Centinaia i messaggi, alcuni molto toccanti. Alessandro: «Volevo ringraziare Reja per le sue qualità umane e per aver insegnato a noi napoletani valori che pochi uomini hanno in questo mondo. È un maestro di vita». Enzo: «Il nostro Normal one ci lascia da grande uomo per colpe non sue». Giampiero: «Eddy, il tuo addio ha gettato tristezza sull'intera città». Tantissimi anche i messaggi sul sito web del Mattino. Due esempi per tutti: «Signori si nasce, diceva un nostro illustre concittadino, e tu lo sei. Grazie», ha scritto Mareazzurro. Nel suo saluto a Castelvolturno, Reja ringrazia tutti e svela: «Domenica non troverò pace, cercherò di trovare una giustificazione e lasciamo che il tempo cancelli questa delusione. Sono dispiaciuto. Marino e De Laurentiis sapevano che in ogni caso la mia avventura napoletana sarebbe terminata il 30 giugno, ma non pensavo di anticiparne la fine. Cosa farò adesso? Per un mese non voglio pensare a niente, poi valuterò. Mi sento giovane, potrei continuare ad allenare». Magari la Slovenia. «È vicino casa mia, non si sa mai». (antonio sacco)
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