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Umiliati !
Cronaca
19 Febbraio 2006 Fonte:
Metropolis
Nel derby il Napoli viene travolto sul sintetico del Menti
CASTELLAMMARE DI STABIA - Il derby finisce come nessuno se l'aspettava, ma come tutta Castellammare sognava: la Juve Stabia batte il Napoli 3-1. La squadra di mister Di Somma non fallisce l'appuntamento con la storia, si dimostra cinica e compatta, ma soprattutto determinata, convinta. Il Napoli è imbarazzante, resta negli spogliatoi durante l'intervallo e nel secondo tempo scende in campo una squadra che non ha né fiato né mordente. Entrambe le formazioni sono in emergenza, Reja che non ha lo squalificato Grava deve anche rinunciare a Lacrimini e s'inventa Mortervino esterno destro di difesa, inserendo Amodio a centrocampo. Sull'altro fronte le cose non vanno meglio, con Di Somma che non ha Sibilli ed è costretto a rinunciare a Scoponi che si "accomoda" in panchina, lasciando spazio in mezzo al campo ad un brillante Andreulli.
Le fasi di studio durano poco al Menti, perché dopo 7' Vanacore ha sui piedi un pallone d'oro dopo uno spiovente di Marra su punizione, ma la girata del terzino delle vespe termina a lato. Gli azzurri sono reattivi, Marra lo è ancor di più quando impatta Bogliacino su punizione di Pià e regala il primo corner al Napoli. E' derby vero e la partita entra subito nel vivo, con la formazione di Reja che gioca nella metà campo avversaria e tiene il pallino del gioco - fallendo anche una buona occasione con Pià che tutto solo in area non aggancia la sfera - fin quando Castaldo non viene lanciato da Rinaldi sulla sinistra e s'involta, Montervino lo ferma al limite dell'area ma la palla passa comunque, dietro c'è Romito che effettua un retropassaggio verso Iezzo, che va incontro al pallone e la frittata è fatta: al 13' la Juve Stabia è in vantaggio. L'1-0 galvanizza le vespe che due minuti dopo raddoppiano: Fontana cerca il dribbling su Agnelli senza nessun compagno in copertura alle sue spalle e il giovane mediano delle vespe gli ruba il pallone, triangola con Verolino e poi appoggia con freddezza in rete sul passaggio di ritorno. Per il Napoli è un incubo, dopo un quarto d'ora si trova sotto di due reti, mentre la Juve Stabia non riesce neanche a crederci. I moduli speculari rendono quasi esasperato l'equilibrio, spezzato da due errori azzurri, allora Reja piazza Pià alle spalle di Calaiò, tra le linee avversarie e il Napoli cresce e macina gioco. Allo stesso tempo, sui cross di Capparella dalla destra, Rinaldi e Grassadonia faticano a prendere le misure agli avversari, ma gli ospiti non sono concreti in zona gol, come al 28' quando Calaiò colpisce debole di testa davanti a Petrazzuolo, fallendo ancora. Qualche minuto dopo, quando sbaglia anche Bogliacino in beata solitudine in area, si capisce che per il Napoli non è giornata. La pressione azzurra si fa sentire, ma la Juve Stabia trova anche un break con Castaldo, lanciato da Marra, ma Romito lo ferma in angolo. Poi è solo Napoli, fino alla chiusura del primo tempo, con Pià che su cross di Bogliacino ha il tempo di controllare e tirare a rete, ma dall'altezza del dischetto stampa il pallone sulla traversa, dimostrando che la porta delle vespe è stregata. La pozione per spezzare l'incantesimo ce l'ha Calaiò (nella foto) e la tira fuori al 45', quando mette in rete un tap-in dopo un mezzo miracolo di Petrazzuolo su colpo di testa ravvicinato di Pià. Si va all'intervallo sul 2-1, con la Juve Stabia in vantaggio, ma con il Napoli in grande crescita e motivato dalla rete di Calaiò.
Insomma, Castellammare inizia a tremare, temendo una ripresa di grande sofferenza. Di Somma, allora, cambia il volto delle vespe, togliendo Verolino e inserendo Ottonello, passando al 4-1-4-1 e chiedendo ad Andreulli di fare l'ombra di Pià. E' la mossa tattica che decide il match e manda in confusione Reja che dopo aver assistito all'errore di Calaiò e alla grande parata di Petrazzuolo su conclusione di Amodio, imbeccato da Fontana (13'), cambia volto al Napoli e regala i tre punti sul piatto alle vespe. Infatti, toglie Capparella, l'unico in grado di arrivare sul fondo e crossare, per far spazio a Trotta, e nello stesso momento inserisce Sosa al posto di un Pià asfissiato da Andreulli. La partita finisce in questo preciso momento, perché gli azzurri scompaiono dal campo e subito dopo che Maldonado si becca un'ammonizione che gli costerà la squalifica, Castaldo lo ridicolizza chiedendo il triangolo a Marra e scappando in velocità, per poi battere Iezzo con un preciso diagonale nell'angolino: è 3-1. L'unica azione degna di nota che crea il Napoli è al 29', quando Calaiò si fa ipnotizzare per l'ennesima volta da Petrazzuolo. Non c'è partita e il pomeriggio stabiese finisce in gloria, tra gli olé dei 10.000 del Menti e il grido "vergogna" cantato dai napoletani alla loro squadra. Juve Stabia-Napoli 3-1, la storia del calcio campano fa tappa al Menti e ricorda una delle più grandi imprese di una squadra di provincia. (luigi capasso)
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