Ancelotti è nell'Olimpo degli allenatori
Cronaca
23 Maggio 2018 Fonte:
Gazzetta dello Sport
Il successore di Sarri ha trionfato in Italia, Inghilterra, Francia e Germania
"Chi mi piacerebbe allenare in una squadra futura? Tra gli italiani dico Insigne". Profetico: ecco una nuova dote di Carlo Ancelotti. Le altre, invece, sono arcinote a tutti: Carletto è un grandissimo allenatore, uno straordinario gestore di uomini, e soprattutto è uno che sa come si vince. Lo ha fatto dovunque: ha cominciato in Italia e poi si è ripetuto in Inghilterra, Francia, Spagna, Germania. Avrebbe potuto sedersi sulla panchina della Nazionale - l'obiettivo numero uno della Figc era lui - ma ha declinato l'offerta perché la voglia di guidare un altro grande club era ancora troppo forte. E così, dall'azzurro Italia Ancelotti è passato all'azzurro Napoli nel giro di una notte di maggio: tornerà in Serie A nove anni dopo l'addio al Milan con una nuova, eccitante scommessa da vincere, rompere l'egemonia della Juve e arrampicarsi là dove Sarri non è riuscito ad arrivare.
IL CURRICULUM — È quello di un fuoriclasse: 19 trofei in bacheca tra Milan, Chelsea, Psg, Real Madrid e Bayern. E come tutti i fuoriclasse, Ancelotti parte col botto fin dall'inizio: il ciclo rossonero si apre con il trionfo in Champions League nel 2003 contro quella Juve dove non era mai stato amato e veniva ricordato per lo scudetto 1999-2000 perso sotto il diluvio di Perugia. Con il Diavolo - dove Carletto aveva già vinto tutto da calciatore - i titoli saranno otto in otto stagioni: scudetto, Coppa Italia, un'altra Champions (nel 2007, contro quel Liverpool che lo aveva battuto nell'incredibile notte di Istanbul del 2005), Mondiale per Club, Supercoppe, non manca nulla. E poi Premier League subito con il Chelsea, Ligue 1 con il Psg e ancora la mitica Decima Champions con il Real Madrid (altro obiettivo centrato alla prima stagione), dopo dodici lunghissimi anni di attesa. Fino alla Bundesliga conquistata con il Bayern: appena arrivato in panchina, un classico.
RECORD — Il 58enne di Reggiolo è l'unico allenatore al mondo, insieme a Bob Paisley, ad aver alzato al cielo tre Champions League/Coppe Campioni; è stato il primo tecnico italiano a diventare campione d'Inghilterra al primo colpo; è nell'Olimpo degli allenatori del nostro continente, avendo vinto lo "scudetto" in almeno quattro Paesi europei diversi con Trapattoni, Happel, Ivic e Mourinho. Il primo "top player", insomma, De Laurentiis lo ha ingaggiato in panchina, anche se c'è da aspettarsi che i tifosi del Napoli chiedano ad Ancelotti di non pensare ai primati e di badare alla sostanza, come sa fare lui: i record sotto il Vesuvio possono non bastare per vincere lo scudetto, Sarri insegna.
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