De Laurentiis: "Il mio Napoli tra le grandi"
Interviste
20 Novembre 2006 Fonte:
Controcampo - Napoli2000
"Dovrà competere con le società più forti del calcio mondiale"
Di seguito l'intervista ad Aurelio De Laurentiis (nella foto) pubblicata quest'oggi dal settimanale Controcampo.
Il Napoli è primo, De Laurentiis come se la passa? "Come se stessi leggendo un copione. Perché qui siamo appena all'inizio delle riprese d'un film che si ultimerà a giugno. C'è ancora molto da lavorare".
Un mese fa, eravate in crisi. "Mai avvertito preoccupazioni. Ora non mi esalto, all'epoca non mi deprimevo. Ho già imparato come vanno le cose nel calcio: l'ho imparato a spese nostre, perdendo lo spareggio per la B 2 anni fa, quando invece venivamo da un periodo favoloso".
Sognare è lecito? "Perché vietarlo? Ma io ho il dovere di essere onesto: la stagione è estenuante, avremo modo di parlare a più riprese di periodi-sì e periodi-no".
Reja ora è un uomo felice. "Io non l'ho mai messo in discussione, né l'ha mai fatto Marino, con il quale filiamo in sintonia. Anzi, complimenti a Marino e Reja per come hanno gestito il mercato e le situazioni difficili delle ultime settimane".
Il suo allenatore ideale? "Inevitabilmente, Reja. E' con noi da 2 anni, ha perso uno spareggio per la B, ha vinto un campionato e ora è primo in classifica in B: cos'altro deve fare per piacermi?"
Non le piaceva Lippi? "Tanto di cappello al tecnico che ha guidato la Nazionale italiana al titolo di campione del mondo, ma il mio tecnico è Reja e me lo tengo caro".
Cassano è in rotta con il Real Madrid. "Mi spiace, ma non rientra nei nostri piani. Abbiamo un progetto quinquennale, sappiamo dove vogliamo arrivare e come vogliamo arrivarci. Il Napoli di De Laurentiis punterà sul vivaio, oppure andrà a prendere in giro giocatori da allevare. Cassano è un fior di giocatore, ma noi andiamo avanti con la nostra filosofia".
Disse tempo fa: qui non arriverà un altro Maradona. "Non credo che il calcio moderno consenta operazioni del genere. E comunque noi i Maradona li vorremmo far crescere sotto i nostri occhi. E poi privilegiamo la cultura del gruppo, non quello del singolo".
Il calciatore da sogno? "Lasciamo stare, perché è sempre meglio avere i piedi in terra ed essere consapevoli delle proprie possibilità che lasciarsi andare a fantasie. Il Napoli che io e Marino abbiamo avviato rilevandolo dal fallimento intende accomodarsi al tavolo dei grandi fra 2 anni. Stiamo rispettando i tempi e andiamo avanti così".
Dove vuole arrivare? "Se dico che il Napoli deve competere con le società più nobili del calcio mondiale, non esagero: abbiamo 5 o 6 milioni di tifosi sparsi sul pianeta, siamo una forza. E abbiamo il dovere di competere con Manchester e Real, non solo con Milan, Inter e Juventus".
E questo senza stelle? "Troveremo il modo di accaparrarci il meglio che esiste sul mercato, prima che raggiunga quotazioni inavvicinabili. Calaiò lo abbiamo acquistato mentre era a Pescara, vedrete cosa varrà tra una stagione. la competenza paga e io ho puntato sulla competenza del settore tecnico".
Per ora vi godete questo momento da grande Napoli. "Vorrei che questo momento durasse sino a giugno, a quel punto certo che si potrebbe fare festa. Ma ora no. Ora siamo distesi, aspettiamo le prossime partite e speriamo di resistere il più a lungo possibile. Abbiamo la possibilità di farcela, perché stiamo aspettando De Zerbi, Bucchi e Dalla Bona. Abbiamo investito su di loro, in loro crediamo".
Programma quinquennale: se vi riuscisse d'anticipare le scadenze? "Non ci faremmo trovare impreparati. Abbiamo una società che funziona. Abbiamo un gruppo che vince sempre, abbiamo un allenatore serio, preparato, equilibrato. Siamo felici di aver fatto complessivamente bene, saremo felici se continueremo a far bene".
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