Dario
Moderatore
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Città: Pompei
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Inserito il - 29/07/2013 : 19:54:33
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La vita continua, si dice, ma spesso non è un bel continuare. Troppe le brutte notizie che affollano la cronaca per far finta di niente, veramente troppe. Troppe le volte che ci si perde in cose davvero futili, mentre l’attenzione dovrebbe essere posta su altre ben più importanti. Troppe le volte che ci si sente eterni, dimenticando che la vita che la Natura o Dio ci ha dato, ha la durata di un soffio, forse meno, ed è perennemente attaccata ad un filo. Troppo il tempo sprecato ad offenderla, la vita, con atteggiamenti, come dire, puerili, con violenze inaudite e gratuite, con l’ingordigia di avere tutto ad ogni costo, dimenticando improvvidamente che, pur avendolo quel tutto, alla fine è sempre un niente. Eppure la ricetta per amarla, la vita, e viverla pienamente ci fu data da un poeta lucano oltre duemila anni fa, Orazio. Egli, in una sua Ode, scrisse: - Carpe diem!- È tutto lì, ovviamente a mio modo di vedere, il significato della vita. Vivi il presente, questo significa, perché all’uomo non è dato conoscere il futuro; non può e non potrà mai determinarlo. Vivi il presente nel rispetto degli altri e vivilo pienamente, perché solo sul presente puoi e potrai intervenire. A queste considerazioni mi porta la tragedia avvenuta in Irpinia. Ce ne sono state tante come questa, è vero, e forse, spero fortissimamente di no, ce ne saranno ancora, ma questa avvenuta in Irpinia mi ha straziato letteralmente il cuore. Si poteva evitare? Non lo so. Era a norma l’autobus sul quale viaggiava tutta quella gente? Non lo so. È stato un errore umano, un guasto meccanico, o lo scoppio di una gomma? Non lo so. Le indagini aiuteranno a fare chiarezza, lo so, ma a che vale? La tragedia appartiene già al passato e sul passato così come sul futuro, non posso e non potrò intervenire. Rimane il presente ed esso mi dice che sono 39 i morti contati, che ci sono bambini in un letto d’ospedale senza i genitori accanto e altri, c’erano tanti bambini in quel maledetto autobus su quel maledettissimo tratto di strada, sono morti. Il presente...già il presente...su quello si può intervenire, ma come? Aiutiamola quella gente devastata dal dolore e, soprattutto, quei bambini. Come? Se si vuole, ognuno sa come. La vita continua, ma spesso non è un bel continuare.
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